lunedì 21 novembre 2011

"NELL'OSCURITA', TU SEI LA LUCE"

<… venite, lasciate negli armadietti tutte le vostre cose, anche gli occhiali da vista, poi avvicinatevi all’ingresso e prendete un bastone per uno, infilate il cordino nel polso e tenetelo in mano. Mi raccomando questo sarà il prolungamento del vostro braccio perciò va tenuto in giù e non usato come arma!grazie … attendete qui la vostra guida.>
Bene tra poco si inizia il percorso … che agitazione!non so proprio che aspettarmi, ok sarà buio ma che sarà mai, sono qui con altre 7 persone che conosco perfettamente, non mi capiterà nulla … dai ora calmati Giulia, basta paranoie!
Un voce dolce e rassicurante <Ciao ragazzi, sono Marco la vostra giuda, ho 47 anni e sono cieco da quando avevo 8 anni per una malattia incurabile, sono sposato e ho due figli. Bene possiamo iniziare, mi raccomando attenti al bastone, camminate lungo la parete uno in fila all’altro, non urlate e se avete bisogno di qualcosa chiamatemi semplicemente … per sentirvi, vi sento benissimo!e non vi preoccupate se siete disorientati,in questo momento  voi provate quello che ho provato io e io sono come voi, solo che ho già imparato il percorso! >
Ma come cavolo fa a dirci di stare tranquilli?!e scherza pure sul suo stato?!mi faccio coraggio e inizio a camminare … pian piano la luce scompare e rimangono solo le voci, l’istinto e le sensazioni. Non riesco a riconoscere nessuna forma, nessuna sagoma, so solo che sono l’ultima della fila(ma perché?!?!?!?) e che Chiara è davanti a me (meno male!)
Entro in questa stanza dove è riprodotto un ambiente montano, sento rumori, odori ma in un modo completamente nuovo come se non l’avessi mai fatto prima d’ora e mi rendo conto solo ora che i miei sensi sono addormentati, probabilmente troppo facilitati dalle comodità che ci sono!è come tornare ad uno stato primitivo, infantile e dover scoprire un mondo che mi è del tutto estraneo.
Dopo solo pochi istanti di ambientazione  mi rendo conto di stare bene, di non essere più ansiosa anzi di essere fiduciosa di me stessa, dei miei sensi. Il buio è entrato dentro di me, è diventato parte del mio essere.

[ombre e tenebre-la sera del diluvio - Turner; 1843; "messaggero di speranza effimero quanto la fugace estate, che si leva, vola, scoppia e muore"]

Veniamo portati in ambienti diversi situazioni diverse, arrivo persino a salire su una barca in movimento, a sentire il vento tra i capelli, ad attraversare una strada e un ponte, ad annusare il mio vicino e capire chi fosse, a scervellarmi per indovinare che strano oggetto mi ha messo tra le mani Marco.
Già Marco … più volte durante questo percorso ho sentito il bisogno di stargli vicino, ma non tanto per sentirmi rassicurata o perché avessi bisogno di aiuto ma per il fatto di poter capire come affinare gli altri sensi, imparare i “trucchi”. E lui è così gentile, paziente, spiritoso … la sua voce, il suo odore mi attraggono, quando mi prende la mano per guidarmi nella “stanza-CITTA’ ” sento una scossa, l’energia passa con il contatto delle nostre mani e provo delle sensazioni davvero strane, come se i miei sensi si fossero innamorati dei suoi, pure la vista! Volevo a tutti i costi stargli accanto, e non capivo il perché … provavo veramente le stesse sensazioni di quando uno è innamorato.

[Gli amanti - Magritte;1928; tema visibile-invisibile: "un oggetto può implivare che vi sono altri oggetti dietro di esso"]

Infine entriamo nella stanza del bar dove mi gusto un caffè e riesco veramente a percepirne il sapore(hanno detto che organizzano cene al buio … quasi quasi proverò anche questa esperienza!)… poi purtroppo arriviamo in una stanzetta vuota,  con una lucina e un libro aperto su una pagina, che segna la fine del percorso durato forse poco per capire..o forse troppo. Marco è lì di fianco a me e non dice nulla..noi tutti abbiamo capito. In questo momento provo un senso di sconforto tale che è inevitabile che una lacrima scorra sul mio viso (anche più di una!) e questa volta la percepisco sul serio, sento perfettamente il percorso che ha tracciato sulla mia guancia poi Marco allunga la sua mano e stringe la mia … ma come ha fatto a capire che sto piangendo?! Mi giro, lo abbraccio forte e lo ringrazio.

[Quest’esperienza l’ho vissuta 3 anni fa con un gruppo di amici; mi ha veramente segnato , mi ha “aperto gli occhi” su molte cose che ancora oggi nel quotidiano sperimento. Ora mi soffermo molto di più sui particolari, osservo il mondo, le cose e le persone che mi circondano, a volte in modo quasi egoistico perché se mi dovesse mai capitare qualcosa so di aver assorbito tutto quello che potevo e di poterlo rivivere dentro di me. E così farò perché al mondo non c’è niente da vedere ma molto da imparare, capire e vivere.]




[Mai avrei pensato di poter amare
Il vivere nell'ombra, esistenza senza colore
]

[Ora questo è ciò che sono
Sebbene fossi accecato, il mio cuore mi ha permesso di capire che
La verità rende l'uomo migliore]
 
[
Una maschera di silenzio che noi toglieremo così potremo vedere
Sono qui per te,Costi quel che costi
Sono qui per te,Non mi tiro indietro]
 
[Nell'oscurità, tu sei la luce]

Giulia Coerezza

5 commenti:

  1. accidenti!emozionante!mi ha colpito la scelta delle immagini del post ma soprattutto il senso di innamoramento! se lo hai provato davvero hai capito cosa significa fare l'artista...lo spettatore vive lo stesso innamoramento quando vede un film meraviglioso o una danza o uno spettacolo...perchè l'attore o il danzatore è stato convincente ...perchè è arrivato al suo pubblico attraverso tutti i sensi ...attraverso i sensi profondi quelli che vanno oltre la superficie delle cose, oltre le etichette del bello e del brutto....spero tu possa far innamorare il tuo pubblico un giorno! GRAZIE GIULIA!

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  2. wow. Anche io mi sono chiesta tante volte "ma come fa?" Maria ,la nostra guida, era in grado di riconoscerci, tante volte sono finita in fondo al gruppo e lei veniva sempre a ripescarmi . Quello che mi ha colpito è stato un episodio. Siamo tutti in gruppo e Maria sta spiegando l'ambiente che andremo ad asplorare e ad un certo punto sentiamo "Morris fermati!" mi è venuto da girarmi anche se non vedevo niente. Maria era stata in grado di sentire morris spostarsi cosa che io e gli altri non abbiamo neanke percepito, potevo essere io ad allontanarmi o je o micol. Non so come ha fatto. Mi sono accorta che quelli a non aver la vista siamo noi. Ci scappano talmente tante cose....Per essere un vero artista penso che bisogna saper miscelare le sensazioni anche le più comuni , le più banali perchè sono di queste che la gente si dimentica.

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  3. Carissima Giulia... trovo molte analogie tra i nostri commenti. Entrambi abbiamo parlato d'amore, io in un modo e tu in un altro, ma entrambi con l'idea che qualcosa di indipendente dalla mente ma che parte dal cuore ci abbia guidato... Il fatto che noi vedenti abbiamo perso la curiosità e, come dici tu che i nostri sensi si siano assopiti, è proprio quello che noi artisti dobbiamo cercare di evitare o di curare... sempre avanti e, come in quell'occasione, orecchie attente, presenti e soprattutto desiderosi di spingerci sempre più in la!
    Morris
    PS: Spero che abbracciando Marco tu abbia sentito quello che abbiamo sentito quel giorno a recitazione quando ci siamo abbracciati.. e non sto parlando del mio mal di testa, ma del fatto che l'uno accoglieva l'altro, che uno comprendeva l'altro e che ognuno dava sostegno all'altro!

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  4. ecco! questo è il dialogo nel Buio ragazzi! ci SIAMO!

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  5. anch'io come te all'inizio ero in difficoltà, ma grazia alla voce della guida sono riuscito e m ha molto rassicurato....e come te m sentivo veramente infantile, un bambino che stava imparando... impressionante di come la tua guida sia riuscita a capire che piangevi....

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