martedì 29 novembre 2011

Chiudi gli occhi e lasciati guidare...

Seconda lezione di laboratorio creativo...il maestro dice "ragazzi entro il 10 novembre dovete andare al dialogo al buio". Nella mia mente punti interrogativi...




Io normalmente non ho paura del buio, ma il fatto di iniziare un percorso alla cieca dove non sapevo cosa avremmo fatto, mi ha particolarmente agitata. Ci hanno consegnato i bastoni per non vedenti, era buio. Ci dissero di percorrere un corridoio, di tenere il bastone con la mano sinistra e con la destra toccare il muro. Nel frattempo l'ansia continuava ad aumentare, e il buio ...quel memento è stato terribile, sentivo da dietro una delle mie compagne stringermi e io cercavo con le mani la persona davanti, sino a quando ho udito una voce maschile caldissima, la nostra guida Giovanni, che in un secondo mi fece tranquillizzare. Mi ha riportato indietro nel tempo in un secondo. Il mio professore di letteratura alle superiori era non vedente, e aveva saputo regalarmi tanto, e non so come sia possibile, ma Giovanni me lo ricordava un sacco, un po' per il tono di voce e sicuramente per il suo modo di porsi. La cosa più emozionante è che in pochissimo tempo sembrava una gita piacevolissima fatta tra amici, mi ero quasi scordata del fatto che fosse tutto completamente buio.


Ci siamo trovati a riconoscere le cose attraverso gli odori i rumori, abbiamo fatto una meravigliosa "gita in barca" dove forse per la prima volta ho apprezzato il vento e il verso dei gabbiani. Sembra tutto così strano, ma alla fine ti rendi conto che apprezzi di più ciò che ti circonda.

E' stato divertente fare la caccia al tesoro al buio e riconoscere gli oggetti col tatto, ero una scheggia, volevo toccare tutto!! Poi abbiamo giocato con la palla, lanciandocela tra di noi! 
Mi sembrava di essere tornata bambina, quella bambina che una volta si muoveva e si guardava intorno con spensieratezza, senza paura di giudizi, quella bambina che intratteneva chi aveva intorno con monologhi e spettacolini assurdi. Una Sara che non aveva paura di niente! 

Andando avanti nel percorso mi sentivo sempre di più a mio agio! Giovanni ci ha portati per strada, ho riconosciuto il cartello dei "lavori in corso", sentivo le reti, quelle arancioni, che delimitavano lo spazio. Abbiamo persino attraversato la strada, credo che il momento in città sia stato il migliore, forse più per la mia incessante curiosità. Il tutto è stato molto affascinante, lo è stato ancora di più quando ho beccato prima l'Annalisa e poi Giovanni mangiare le noci di nascosto! E la parte finale del nostro percorso?? AL BAR TUTTI ASSIEME! E ora come si fa, mi chiedevo…una volta conosciute le bariste, ci hanno illustrato le cose da bere e mangiare con i rispettivi prezzi, al bancone. Ognuno di noi ha scelto, io ho preso i Mikado al cioccolato fondente e poi una volta serviti tutti siamo andati a sederci. Sentivo le mie compagne "preoccupate" per lo zucchero da mettere nel caffè o il succo da bere, ma alla fine ce l'hanno fatta alla grande! A tavolino abbiamo fatto tante chiacchere con la nostra guida tra cui varie domande per sapere com'era vivere in quella condizione. Giuro che non vedevo l'ora di uscire e vedere in faccia la persona che mi aveva regalato il piacere del vedere senza guardare e invece una volta usciti lui non c'era, sparito in un secondo e allora ho deciso che manterrò fissa nella mia mente la mia di immagine: uomo intorno alla cinquantina (massimo), in forma e alto, capello brizzolato, vestito con pantaloni scuri, camicia e golfino sopra…simile nella voce e nel carattere al mio ex-professore!

Un'esperienza INDIMENTICABILE! Sarebbe interessante nella nostra quotidianità riuscire a comportarci da ciechi, forse saremo in grado di dare più valore alle cose e magari apprezzare le persone che ci circondano, impegnandoci nel conoscerle non in maniera astratta! La cosa bella è che nella strada che, con tanta paura ho scelto, bisognerebbe essere in grado di dare spazio alla nostra interiorità e cacciare le banalità che subentrano in ogni piccolissima circostanza.

La danza, la musica e l'arte in generale spesso non viene capita o apprezzata, soprattutto ai giorni nostri, perché purtroppo siamo abituati a vivere in maniera superficiale e invece di sforzarci a vedere al di là di un piccolo gesto, anche ridicolo, preferiamo non approfondire ciò che l'artista ci vuol trasmettere e concentrarci su tutto ciò che non richiede sforzi.


Quest'esperienza personalmente mi è servita per capire che ho altri sensi in grado di farmi percepire ed esprimere ciò che sento, sia nella danza che nella vita quotidiana. I movimenti del mio corpo devo sentirli, non vederli, devo essere in grado di percepire le vibrazioni che essi mi danno, come nella vita quotidiana.


Sara Costa

10 commenti:

  1. ahahah è vero c'erano giovanni e annalisa che mangiavano noci di nascosto e poi giovanni ha detto che se lo avessero scoperto lo avrebbero licenziato! è stato divertentissimo in città, anche se avevo un ansia incredibile ad attraversare la strada. Comunque è vero, secondo me quest'esperienza ci aiuterà ad asprimerci meglio in quello che facciamo avendo imparato a dare più importanza ai sensi e alle cose.

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  2. ahahah la compagna che ti stringeva ero io!!! e va beh dai avevo paura!:) si per le noci ho riso un sacco perchè quando me ne ha offerta una pensavo fossero finte e che scherzasse, invece no erano vere e se l'è pure mangiate. è vero poche persone al giorno d'oggi apprezzano questa bellissima arte; noi dobbiamo continuare e crederci facendola apprezzare cominciando dalle persone vicine a noi e così via...

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  3. Indimenticabile è la parola giusta...mi piace questa connessione tra l'arte e il buio...è vero,al buio sentiamo meglio il nostro corpo ed è una sensazione bellissima...sentiamo lo spazio intorno a noi anche se non lo vediamo...sentiamo anche i muri,le pareti e il nostro peso sul pavimento...è stato divertentissimo! davvero tanto....:)Maria Elena Matteucci

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  4. Ti capisco in pieno quando dici che hai scoperto altri sensi olte alla vista, perchè anche per me è stato lo stesso; scoprire che ci sono altre vie di conoscere ciò che ci circonda è importante ed è come aprire gli orizzonti a tutto ciò che è nuovo, che magari ci spaventa (come il non vedere) ma che si rivela ancora più interessante di ciò a cui siamo abituati. Sono pienamente d'accordo riguardo alla riflessione sull'arte che infatti è un aprirsi a qualcosa di nuovo, più profondo e che quindi ci completa, un po' come gli alti sensi completano, insieme alla vista, la nostra vita...bisogna però imparare ad utilizzarli, e credo che questa esperienza ci abbia aiutato molto in questo. :) Corinna Antona

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  5. molto bene...mi piace la dimensione del divertimento...cosa sarebbe l'arte senza il divertimento il piacere...

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  6. che bello Sara, me lo ricordo bene Giovanni con le noci..... e ridacchiando me ne ha lasciato un pezzo anche a me, ho provato ad aprirne una al buio ma non ce l'ho mica fatta, si é sbriciolata e mi é caduta per terra...... e poi il succo, e le risate mentre cercavo di bucarlo con la cannuccia, rimanendo poi sorpresa di avercela fatta al primo colpo senza fare un disastro!! che bella esperienza!!

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  7. ahahahahh vero è stata divertente la caccia al tesoro che abbiamo fatto....adesso che ho letto la fine del tuo commento concordo con te, che i movimenti del corpo nn devo vederli ma sentirli...

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  8. WoW Sara! Questo aspetto di te mi mancava....non lo conoscevo! Mi è piaciuto molto quello che ho letto, si evince una Sara forte e molto divertita dalla situazione! :) Credo che a volte la tua timidezza "inibisca" un pò le tue ali, perciò abbattila subito e spicca il volo! <3
    Stefano Deveteris)

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. Sono contenta, che anche voi abbiate provato in modo magari diverso le mie stesse senzazioni rispetto l'arte e il buio.
    Per quanto riguarda il commento del maestro, ha ragione, non so cosa realmente sia successo, ma tutta la parte scherzosa, giocherellona e bambinesca(se così si può dire) che stava in me era rispuntata fuori in un secondo! Ed è stato piacevole!
    ahah Chiara che disastro quelle noci!
    Grazie Stefano per il tuo commento, mi ha fatto veramente piacere,è che a volte faccio fatica a donarmi al 100% agli altri, per paura, ma prometto che m'impegnerò!

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