lunedì 28 novembre 2011

La mia valigia sensoriale...

Ogni volta che ripenso al "Dialogo nel buio" mi viene in mente questa canzone che lascio come sottofondo mentre scrivo queste due righe sulla valigia di emozioni che ho portato a casa da quel posto....
http://www.youtube.com/watch?v=4c9EP0zNfdc

Vi siete mai chiesti cosa voglia dire essere non vedenti?
     O meglio vi siete mai chiesti cosa significhi "guardare" attraverso il tatto o l'udito?

Bene, tutto è cominciato una fredda domenica di Novembre con la pioggia che cadeva a fiumi, mi sono recato in questo posto "fuori dal comune" per intraprendere un innovativo percorso/mostra rigorosamente al buio. Entravamo in piccolo gruppi seguiti da una guida, non vedente in un viaggio di esplorazione sensoriale mai provato prima...





 

Inizialmente ero un pò sciettico, credevo fosse una ennesima trovata commerciale invece si è trasformata in un'esperienza sensazionale unica.Per me è stata difficile la condizione di non poter usare gli occhi e affidarmi ad una persona sconosciuta, cosa incompatibile con il mio carattere in quanto ho sempre bisogno di non perdere il controllo della situazione che vivo. Entrare in un luogo completamente buio dove provavo a chiudere e riaprire gli occhi senza notare alcuna differenza è stato stranissimo. Escludere improvvisamente l'ultizzo del senso piu' importante mi ha portato ad attivare piu' attentamente gli altri come l'udito, l'olfatto e il tatto.
..Ero ansioso, non vedevo l'ora che finisse anche se ero appena entrato...avrei voluto accendere l'interruttore per capire dove ero e cosa c'era intorno a me..
E' buffo riconoscere cose come un bicchiere con la sola percezione del tatto, poterne immaginare il suo significante senza vederlo realmente. Quando ero li' mi sentivo in un'altra dimensione, tutto mi sembrava lontano e la percezione che avevo delle cose era nuova, immaginavo tutto, dal colore dei capelli della guida a tutto ciò che stavo percorrendo.
Le pupille erano dilatate al massimo, ma non c'era verso che tenesse: non si vedeva proprio nulla. E allora si potenziavo tutti gli altri sensi. Di necessità, virtù. Gli altri sensi si potenziano o forse semplicemente si riscoprono, abituati come siamo oggi a non utilizzare più altri canali al di fuori della vista. In una società peraltro che fa dell’apparenza e dell’estetica i suoi cavalli di battaglia, dalla TV a Facebook.
Devo ammettere che inizialmente ero un po’ a disagio, avevo un senso di imbarazzo, di smarrimento, ma superato il primo impatto, la fantasia e l’immaginazione hanno preso il sopravvento come un grande sogno ad occhi aperti. La mia mente creava figure, forme, caratteri...coinvolti tutti i sensi del corpo con un altissimo livello di attenzione. La concentrazione era massima, sembrava quasi di entrare in un esperimento scientifico. Nel mio gruppo non è scappata una risata, un colpo di tosse, un mormorio, un trillo di cellulare...
Avevo perso la cognizione del tempo, una volta uscito mi sono sentito disorientato, la luce mi ha dato quasi fastidio, mi è dispiaciuto non vedere il volto della mia guida a fine percorso, ma forse è stato un bene, preferisco avere un'immagine di lei nella mia mente proprio per come la mia creatività l'ha immaginata...Questa esperienza è stata davvero importante per me, ho appreso l'importanza vitale di una funzione sensoriale per me fino ad ora scontata e naturale, non ho imparato a vedere con un senso in meno, ma con ben quattro in piu'.

Stefano Deveteris

 



7 commenti:

  1. ecco! è quello che intendevo anche io! non sembrava che mi mancasse qualcosa ma di aver acquisito mille altre qualità! mi sentivo molto più interessante per me stessa! Comunque non pensavo fossi una persona così precisa! :) mi è piaciuto il tuo post!

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  2. anch'io come te all'inizio provavo a chiudere e riaprire gli occhi..tenendoli aperti mi facevano quasi male, infatti poi ho deciso di tenerli chiusi per tutto il percorso.. anch'io come dayana non sapevo questo lato di te, che hai sempre bisogno di non perdere il controllo della situazione che vivi..ecco ora so una cosa in più :)

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  3. Stefano il tuo post mi ha colpita molto! Condivido a pieno il tuo pensiero sull'utilizzo degli altri sensi, cosa che all'inizio risultava molto difficile. Ci siamo ritrovati a muoverci e riconoscere cose attraverso l'olfatto, il tatto e udito, è il piacere è stato mille volte maggiore!
    Hai ragione quando ti riferisci alla società di oggi, che purtroppo ci insegna a fermarci di fronte le banalità senza guardare oltre...bhè noi grazie all'esperienza tratta dal "dialogo nel buio", possiamo dire di avere una marcia in più per riuscire a distinguerci dalla massa!

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  4. parola d'ordine SMARRIMENTO! e se fosse questo il segreto per essere dei bravi performers? stefano il post è molto interessante...prova a smarrirti anche durante le lezioni pratiche...lascia a casa per 5 minuti la razionalità, lascia le forme che conosci, lascia i movimenti rassicuranti e perditi in qualcosa di nuovo e inaspettato...lasciati stupire da te!

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  5. Mi sono ritrovata molto quando lo hai definito un "sogno ad occhi aperti" perchè è stato così anche per me! è stato infatti come essere in un sogno, dove i contorni delle cose non sono precisi, non riesci a focalizzare bene come siano fatti, ma comunque li immagini, e con l'immaginazione puoi vedere anche di più di quello che c'è.. per esempio il bicchiere che hai riconosciuto poteva essere bianco come tutti gli altri, ma anche rosso a pallini e stelline blu! che ne sai! però lo puoi immaginare!

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  6. (scusate l'ultimo commento è il mio: Corinna xD)

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  7. eh si il fatto di non vedere ciò che ci stava intorno, lasciava ampio spazio all'immaginazione, pure io come te xò magari preferisco avere tutto sotto il my controllo...ma la voce della mia guida m ha rassicurato

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