martedì 29 novembre 2011

Chiudi gli occhi e lasciati guidare...

Seconda lezione di laboratorio creativo...il maestro dice "ragazzi entro il 10 novembre dovete andare al dialogo al buio". Nella mia mente punti interrogativi...




Io normalmente non ho paura del buio, ma il fatto di iniziare un percorso alla cieca dove non sapevo cosa avremmo fatto, mi ha particolarmente agitata. Ci hanno consegnato i bastoni per non vedenti, era buio. Ci dissero di percorrere un corridoio, di tenere il bastone con la mano sinistra e con la destra toccare il muro. Nel frattempo l'ansia continuava ad aumentare, e il buio ...quel memento è stato terribile, sentivo da dietro una delle mie compagne stringermi e io cercavo con le mani la persona davanti, sino a quando ho udito una voce maschile caldissima, la nostra guida Giovanni, che in un secondo mi fece tranquillizzare. Mi ha riportato indietro nel tempo in un secondo. Il mio professore di letteratura alle superiori era non vedente, e aveva saputo regalarmi tanto, e non so come sia possibile, ma Giovanni me lo ricordava un sacco, un po' per il tono di voce e sicuramente per il suo modo di porsi. La cosa più emozionante è che in pochissimo tempo sembrava una gita piacevolissima fatta tra amici, mi ero quasi scordata del fatto che fosse tutto completamente buio.


Ci siamo trovati a riconoscere le cose attraverso gli odori i rumori, abbiamo fatto una meravigliosa "gita in barca" dove forse per la prima volta ho apprezzato il vento e il verso dei gabbiani. Sembra tutto così strano, ma alla fine ti rendi conto che apprezzi di più ciò che ti circonda.

E' stato divertente fare la caccia al tesoro al buio e riconoscere gli oggetti col tatto, ero una scheggia, volevo toccare tutto!! Poi abbiamo giocato con la palla, lanciandocela tra di noi! 
Mi sembrava di essere tornata bambina, quella bambina che una volta si muoveva e si guardava intorno con spensieratezza, senza paura di giudizi, quella bambina che intratteneva chi aveva intorno con monologhi e spettacolini assurdi. Una Sara che non aveva paura di niente! 

Andando avanti nel percorso mi sentivo sempre di più a mio agio! Giovanni ci ha portati per strada, ho riconosciuto il cartello dei "lavori in corso", sentivo le reti, quelle arancioni, che delimitavano lo spazio. Abbiamo persino attraversato la strada, credo che il momento in città sia stato il migliore, forse più per la mia incessante curiosità. Il tutto è stato molto affascinante, lo è stato ancora di più quando ho beccato prima l'Annalisa e poi Giovanni mangiare le noci di nascosto! E la parte finale del nostro percorso?? AL BAR TUTTI ASSIEME! E ora come si fa, mi chiedevo…una volta conosciute le bariste, ci hanno illustrato le cose da bere e mangiare con i rispettivi prezzi, al bancone. Ognuno di noi ha scelto, io ho preso i Mikado al cioccolato fondente e poi una volta serviti tutti siamo andati a sederci. Sentivo le mie compagne "preoccupate" per lo zucchero da mettere nel caffè o il succo da bere, ma alla fine ce l'hanno fatta alla grande! A tavolino abbiamo fatto tante chiacchere con la nostra guida tra cui varie domande per sapere com'era vivere in quella condizione. Giuro che non vedevo l'ora di uscire e vedere in faccia la persona che mi aveva regalato il piacere del vedere senza guardare e invece una volta usciti lui non c'era, sparito in un secondo e allora ho deciso che manterrò fissa nella mia mente la mia di immagine: uomo intorno alla cinquantina (massimo), in forma e alto, capello brizzolato, vestito con pantaloni scuri, camicia e golfino sopra…simile nella voce e nel carattere al mio ex-professore!

Un'esperienza INDIMENTICABILE! Sarebbe interessante nella nostra quotidianità riuscire a comportarci da ciechi, forse saremo in grado di dare più valore alle cose e magari apprezzare le persone che ci circondano, impegnandoci nel conoscerle non in maniera astratta! La cosa bella è che nella strada che, con tanta paura ho scelto, bisognerebbe essere in grado di dare spazio alla nostra interiorità e cacciare le banalità che subentrano in ogni piccolissima circostanza.

La danza, la musica e l'arte in generale spesso non viene capita o apprezzata, soprattutto ai giorni nostri, perché purtroppo siamo abituati a vivere in maniera superficiale e invece di sforzarci a vedere al di là di un piccolo gesto, anche ridicolo, preferiamo non approfondire ciò che l'artista ci vuol trasmettere e concentrarci su tutto ciò che non richiede sforzi.


Quest'esperienza personalmente mi è servita per capire che ho altri sensi in grado di farmi percepire ed esprimere ciò che sento, sia nella danza che nella vita quotidiana. I movimenti del mio corpo devo sentirli, non vederli, devo essere in grado di percepire le vibrazioni che essi mi danno, come nella vita quotidiana.


Sara Costa

lunedì 28 novembre 2011

La mia valigia sensoriale...

Ogni volta che ripenso al "Dialogo nel buio" mi viene in mente questa canzone che lascio come sottofondo mentre scrivo queste due righe sulla valigia di emozioni che ho portato a casa da quel posto....
http://www.youtube.com/watch?v=4c9EP0zNfdc

Vi siete mai chiesti cosa voglia dire essere non vedenti?
     O meglio vi siete mai chiesti cosa significhi "guardare" attraverso il tatto o l'udito?

Bene, tutto è cominciato una fredda domenica di Novembre con la pioggia che cadeva a fiumi, mi sono recato in questo posto "fuori dal comune" per intraprendere un innovativo percorso/mostra rigorosamente al buio. Entravamo in piccolo gruppi seguiti da una guida, non vedente in un viaggio di esplorazione sensoriale mai provato prima...





 

Inizialmente ero un pò sciettico, credevo fosse una ennesima trovata commerciale invece si è trasformata in un'esperienza sensazionale unica.Per me è stata difficile la condizione di non poter usare gli occhi e affidarmi ad una persona sconosciuta, cosa incompatibile con il mio carattere in quanto ho sempre bisogno di non perdere il controllo della situazione che vivo. Entrare in un luogo completamente buio dove provavo a chiudere e riaprire gli occhi senza notare alcuna differenza è stato stranissimo. Escludere improvvisamente l'ultizzo del senso piu' importante mi ha portato ad attivare piu' attentamente gli altri come l'udito, l'olfatto e il tatto.
..Ero ansioso, non vedevo l'ora che finisse anche se ero appena entrato...avrei voluto accendere l'interruttore per capire dove ero e cosa c'era intorno a me..
E' buffo riconoscere cose come un bicchiere con la sola percezione del tatto, poterne immaginare il suo significante senza vederlo realmente. Quando ero li' mi sentivo in un'altra dimensione, tutto mi sembrava lontano e la percezione che avevo delle cose era nuova, immaginavo tutto, dal colore dei capelli della guida a tutto ciò che stavo percorrendo.
Le pupille erano dilatate al massimo, ma non c'era verso che tenesse: non si vedeva proprio nulla. E allora si potenziavo tutti gli altri sensi. Di necessità, virtù. Gli altri sensi si potenziano o forse semplicemente si riscoprono, abituati come siamo oggi a non utilizzare più altri canali al di fuori della vista. In una società peraltro che fa dell’apparenza e dell’estetica i suoi cavalli di battaglia, dalla TV a Facebook.
Devo ammettere che inizialmente ero un po’ a disagio, avevo un senso di imbarazzo, di smarrimento, ma superato il primo impatto, la fantasia e l’immaginazione hanno preso il sopravvento come un grande sogno ad occhi aperti. La mia mente creava figure, forme, caratteri...coinvolti tutti i sensi del corpo con un altissimo livello di attenzione. La concentrazione era massima, sembrava quasi di entrare in un esperimento scientifico. Nel mio gruppo non è scappata una risata, un colpo di tosse, un mormorio, un trillo di cellulare...
Avevo perso la cognizione del tempo, una volta uscito mi sono sentito disorientato, la luce mi ha dato quasi fastidio, mi è dispiaciuto non vedere il volto della mia guida a fine percorso, ma forse è stato un bene, preferisco avere un'immagine di lei nella mia mente proprio per come la mia creatività l'ha immaginata...Questa esperienza è stata davvero importante per me, ho appreso l'importanza vitale di una funzione sensoriale per me fino ad ora scontata e naturale, non ho imparato a vedere con un senso in meno, ma con ben quattro in piu'.

Stefano Deveteris

 



viaggio senza occhi

                                                      Dialogo  Al Buio   





Il 22 novembre mi σονο
recato con una parte della mia classe al “Dialogo al buio”. Inizialmente pensavo che, una volta lì, ci saremmo seduti e avremmo solo parlato, invece tutto è iniziato con un incontro con la nostra tutor che ci ha condotti in un corridoio dove la luce, mano mano che lo si percorreva, si spegneva; fino ad arrivare in una stanza buia. Mi sentivo un po’ a disagio, in quanto non sapevo dove mi trovavo.  Mi mancava la vista e li a quel punto il fiuto e le orecchie lavoravano di più sentivo i profumi dei mei compagni. Dopo un pò riuscivo a distinguergli .






Da quella stanza buia si apriva una porta che portava ad un’altra stanza dove 
sembrava di trovarsi in un parco: il pavimento era di sassolini, nel mezzo c’era 
una mucca e vicino alle pareti c’erano delle piante. Poi abbiamo attraversato un 
ponte: sembrava di essere in una giungla come nel film di Indiana Jones. 
Successivamente siamo arrivati nella stanza più bella. Qui si sentivano il 
profumo, il rumore del mare e il grido dei gabbiani che volavano in cielo. La 
nostra tutor ci ha invitati a sedere su una panca. Abbiamo scoperto di essere su 
una barca che si muoveva. A un certo punto si è fermata; la tutor ci ha 
annunciato che eravamo arrivati a destinazione, siamo scesi e siamo andati in 
una nuova stanza che al primo impatto sembrava molto grande, in realtà non la 
era. All’interno abbiamo trovato dei giocatoli per bambini, un libro, un armadio e 
sul muro una cartina in rilievo dell’Italia, che servivano per i non vedenti. Infine 
siamo giunti in un’altra stanza, dove abbiamo potuto comprendere come una 
persona non vedente possa muoversi in città, veramente strano per noi vedenti! 
Alla fine della visita, ci siamo seduti al bar, dove ho ordinato una coca cola, un 
cioccolatino e un pacchetto di patatine. Ho pagato con una banconota da 10 euro 
e ho ricevuto, dalla cassiera non vedente, un giusto resto.

Ritengo di aver fatto una bella esperienza e di volerla sicuramente ripetere in 
futuro.







domenica 27 novembre 2011


....IMPARA AD OSSERVARE DA UN'ALTRA PROSPETTIVA.....


"Dialogo nel buio" è stata una bellissima esperienza che in seguito ho consigliato a molte persone di provare.
 Non mi era mai capitato di mettermi nella situazione di una persona non vedente; ammetto comunque la difficoltà che ho avuto nel dover abituarmi a non usare la vista, poichè è il senso che più di tutti viene usato quotidianamente; e quando questo viene meno si inizia a notare come ciò che ti circonda acquisti una certa importanza(ad esempio, quando eravamo su un porto di mare il vento, l'odore dell'acqua salata e il suono dei gabbiani hanno iniziato ad essere come qualcosa di non scontato, come se fossero più apprezzati rispetto al solito).
Anche l'immaginazione gioca un ruolo importante, perchè ad esempio il signore che ci ha accompagnato in questo percorso posso solo immaginarmelo(non avendolo mai visto), o anche la città, il mercato in cui siamo stati. Hanno tutti una forma ben definita nella mia testa, ma solo nella mia, perchè sicuramente ogniuno l'ha rappresentato mentalmente alla sua maniera.

è stato davvero entusiasmante, il tempo è come volato, in quella situazione non riuscivo ad avere una cognizione del tempo.
Però oltretutto è stato anche molto divertente, perchè tutto ciò che percepivamo erano cose che nonostante avessimo nella nostra quotidianità, facevamo fatica a riconoscere (come le foglie di pino); anche un semplice gioco come far rotolare la palla su un tavolo acquisiva una certa difficoltà (infatti mi è caduta!).

Non mi dispiacerebbe riprovare questa esperienza perchè ho scoperto sensazioni che prima d'ora non avevo avuto occasione di sentire, è di giocare con la mia immaginazione come mai avevo fatto;
è proprio vero che le emozioni più belle non si trovano in superficie.





ANNALISA VANCINI

giovedì 24 novembre 2011

OGNI COLORE AL CIELO



                          OGNI COLORE AL CIELO





Il "Dialogo nel Buio" è stato Meraviglioso! è incredibile come mi sia commossa ed emozionata di certo non dimenticherò mai questa bellissima esperienza, l'ho consigliato a tutti...un giorno sia io e miei amici ci ritorneremo presto, magari per qualche aperitivo!!!


All'inizio ero così agitata, anche se c'erano i miei compagni ero così timorosa; la guida Maria era una signora gentilissima che pur non vedendola la immaginai una bella signora poco robusta con una sessantina d'anni. 
Iniziammo proseguendo un corridoio buio e da lì giungemmo in un bosco: l'aria era fresca, udimmo il cinguettio degli uccellini, toccammo delle piante le quali riuscimmo ad identificarle; ad un tratto, gli odori, l'udito, il tatto, si fecero più presenti, il mio timore cominciava a svanire mentre la mia curiosità cominciò a subentrare..

Subito dopo giungemmo un ponte e da lì salimmo in una barca, sembrava di partire per un viaggio; sentii il rumore del motore la quale sembrava di percepire una musica e poi il mare, i gabbiani ed 
immaginai di essere a casa 
              
  ...allora ..  
sentii nostalgia, mi commossi ma al tempo stesso ero davvero entusiasta.

Giungemmo in una casa dove Maria ci chiese di esibirci per lei e noi, nonostante il buio riuscimmo a muoverci, è stato divertentissimo e lei era felicissima per noi. 



Da una casa ci ritrovammo in una strada dove i rumori erano così forti e amplificati, eravamo nei panni di chi non vede dove tutto mi sembrava più grande, non riesco a credere come faccino o quanto impegno e amore mettono queste persone nel sopravvivere nel nostro mondo, bisogna davvero ammirarle perché all'inizio si sente quel bisogno di fuggire e scappare, quando poi trovano la forza di reagire e affrontare il mondo, come ci confermò Maria raccontandoci la sua storia...

 Fu un momento bellissimo quando arrivammo al bar e presi del caffè e uno snak al cioccolato lo gustai con tanto piacere, era davvero delizioso a tal fine di voler sapere la marca e quando alla fine lo vidi e scoprì che era uno dei tanti cioccolatini comuni, rimasi Stupita!! Rimanemmo al bar più del previsto, poi salutammo la nostra dolce e cara amica guida


Proseguimmo in un corridoio con delle tante piccole luci, quando infine si aprì una tenda ed un bagliore di luce mi colpì gli occhi.

Mi misi a piangere, mi emozionai, mi fece pensare molto, e mi resi conto che Marie è una persona Forte, e chi come lei, è una persona d'ammirare, dall'animo inestimabile.


Di questa esperienza auguro ed invito tutti a condividere questi momenti magici che rimangono impressi per sempre, perché ti aiutano a capire e a vedere le cose in maniera diversa di come noi facciamo abitualmente.
 Capisci di quanto siamo fortunati perché tendiamo a dar tutto per scontato, allora non tralasciamo ciò che ci può apparire indifferente, ma approfondiamo le nostre sensazioni, riuscendo a percepire il mondo sviluppando tutti i nostri sensi sempre nel miglior modo. 



Jessica Aiello

VORREI REGALARTI I MIEI OCCHI




Questa è una scena del film "SETTE ANIME", un film che adoro e che ho rivisto un milione di volte e ogni volta mi emoziona allo stesso modo. L'ho voluto condividere con voi in modo che vediate il film se non lo avete ancora fatto, è fantastico e ti fa capire molte cose, l'importanza che si può dare a un emozione o al rapporto con le altre persone, a quanto potresti spingerti "oltre" per amore.... Fantastico! Non parla di persone non vedenti comunque, questa è solo una parte, ma mi ha sempre fatto pensare... Come si può sentire una persone priva di questo senso per noi importantissimo: la vista? Come vive? Come fa?? Si sente male ogni giorno? Soffre?? Solo a pensarci mi saliva un nodo allo stomaco..."Vorrei regalarti i miei occhi almeno per un giorno..." é quello che ho pensato spesso.... 


Poi l'esperienza del dialogo nel buio ha cambiato tutto


...a un certo punto mi sono ritrovata qua...



...poi subito dopo qui....



...un attimo dopo ero qua...



Ma.... Possibile che da Milano centro, a soli 12 euro e in soli 30 minuti circa io abbia fatto tutti questi viaggi e queste esperienze, esattamente nei posti che ho sempre sognato??


...Si, è possibile.... Era tutto buio, ma vedevo esattamente quello che volevo vedere!!
E' stato bellissimo, non volevo più andare via.... E allora perchè dovrei io regalarti i miei occhi quando tu hai regalato a me tutto il resto del mondo? Non sarebbe uno scambio equo... Che stupida che sono stata a pensarlo!! Ahahah.... Grazie mia "GUIDA MISTERIOSA"!



Dayana.

mercoledì 23 novembre 2011

Alla ricerca dell'avventura

Il buio. Il buio è sempre stato, fin da quando ero piccola, per me un blocco.


 Quando ci è stato comunicato di dover fare l' esperienza del "Dialogo nel buio", anche se non sapevo di cosa si trattasse, al solo pensiero di dover fare qualcosa al buio mi è salita l'ansia.
Quel giorno prima di iniziare il percorso ci hanno spiegato le regole da dover seguire all'interno; ci hanno dato un bastone (lo stesso usato dai non vedenti) e siamo entrati.
Era completamente buio, non si riusciva nemmeno ad intravedere la sagoma della persona al nostro fianco. Vi era solo un muro da seguire con la mano per avere un punto di riferimento e la voce della nostra guida di nome "Giovanni".
Abbiamo percorso vari ambienti come: un parco, una cucina, un bar etc...







All'inizio mi sentivo impacciata, cercavo sempre il contatto con i compagni vicino me; non riuscivo proprio a trovarmi a mio agio. E' strano e bello allo stesso tempo come, senza l'uso della vista riesci percepire quello che hai intorno tramite gli altri sensi.






Mano a mano che passava il tempo, la mia paura del buio si affievoliva. Riuscivo a muovermi con più disinvoltura, a mettere da parte l'ansia scoprendo che senza l'uso della vista dai più importanza alle cose.
Abbiamo anche fatto merenda al bar, ovviamente al buio; inizialmente è stato difficile semplicemente mettere la cannuccia nel cartone del succo di frutta, ma piano piano usando bene il tatto è stato più semplice.
Qui il percorso era finito; ero da un parte felice di tornare alla luce e finalmente vedere, ma allo stesso tempo sarei rimasta volentieri ancora un pò lì.
Posso dire che questa esperienza mi è servita a placare un pò la paura del buio. Grazie a questa esperienza ho imparato ad che si possono apprezzare i piaceri della vita e quello che ci sta intorno anche senza l'uso della vista.







 E' un esperienza che mi ha toccato molto e che rifarei volentieri. Non abbiamo visto il volto della nostra guida ma mi piace averla immaginata semplicemente ascoltando la sua voce.
                                                                                                                                                                                     ESPOSITO DEBORA

martedì 22 novembre 2011

"IMPARA AD OSSERVARE"

Per la prima volta in 20 anni sono stata al buio. Ho sempre avuto paura,fino l'altro giorno dormivo con la luce del corridoio accesa.
Non mi spaventa il buio in se per se  ma quello che ci posso trovare ovvero l'IGNOTO ,ciò che non si conosce e da senso di mistero o di vuoto.



Sono una persona abbastanza avventurosa ma ho terrore di quel mondo, sì mondo, io vivo in un mondo di luce,pieno di colori, sono abituata a guardare tutto quel che mi circonda.
In quel mondo non si può guardare niente con gli occhi ,neanche il nero della tavola dei colori è così nero ,cupo  e spaventoso.
Prima di entrare ero atterrita, a stento riuscivo a parlare e a muovermi, tremavo e sudavo freddo; ogni passo che facevo mi sentivo sprofondare nel vuoto. Mi sentivo veramente persa, barcollavo ma per fortuna che c'era Jessica vicino a me, mi teneva stretta a lei come se volesse protteggermi... beh... in realtà aveva anche lei un po' di paura ma mi sentivo al sicuro tra le sue braccia.
Durante il nostro cammino, con una mano appoggiata alla parete e il bastone nell'altra abbiamo udito una voce candida, era lei,l a nostra guida Maria.
Maria ... una donna fanstastica,putroppo non si è fatta vedere alla fine del percorso ma forse è stato meglio anzi è stato bello poterla immaginare. Poteva avere l'età di mia nonna, piuttosto bassina; ho percepito la sua statura perchè la sua voce arrivava al di sotto della mia spalla; aveva la pella morbida e vellutata ( mi ha preso spesso per la mano).
                                                        

                                                   Appena chiusa la porta, la porta di
quel mondo ecco che tutto si trasforma ...inizio a percepire qualcosa ... una sensazione strana dentro il mio corpo.
C'erano 5 luoghi da esplorare:
  • il parco
  • il mare
  • la città
  • l'interno della casa
  • il bar




                                                   


La meraviglia l'ho riscontrata nel parco, nel mare e nel bar.



IL PARCO



Nel parco si udivano i cinguettii degli uccelli, lo scroscio del ruscello e gli schiamazzi dei bambini.
Non me lo sono goduto lo ammetto ; ero come piantata nel terreno, sentivo la ghiaia e l'erba sotto i miei piedi eppure non sapevo come muovermi. Maria in questo luogo mi ha insegnato a toccare piante, tronchi, mi ha insegnato che non c'è bisogno della vista per riconoscere delle cose, basta usare gli atri sensi cose che noi "gente normale" trascuriamo e ignoriamo tutti i giorni.


                         Sono stata in grado di vedere al buio... 
 ...fare questo gesto e riaprire gli occhi non serviva a niente... non c'era speranza di vedere uno spiraglio di luce... ti dovevi fidare del tuo istinto e per me è stato difficilissimo ...
li,in quelle stanze dovevo credere in me stessa.

IL MARE

La spiaggia, il mare, i gabbiani, li ho sentiti. Sentivo le onde che sbattevano contro il molo.
Salire sulla barca e navigare mi ha dato una sensazione di libertà, di calma, speranza, gioia ma nello stesso tempo di prigione. Ho pensato a tutte quelle persone che non posso vedere il tramonto o il sorgere del sole specchiarsi nell'acqua. 

Se dovessi associare le mie sensazioni ad una canzone le assocerei a questa...


Deve essere brutto non potere guardare la persona che ami negli occhi e dirle tutto quel che provi, dire un TI AMO vedere se cambia espressione e se le brillano gli occhi. Per me sono emozioni davvero importanti


IL BAR


Il bar mi ha dato davvero tanto.
Ho bevuto e mangiato completamente al buio in compagnia. Che bello non mi era mai capitato di fare un'esperienza del genere.
Mi sentivo a mio agio, ero libera nel parlare, non pensavo a com'ero vestita, non curavo la mia postura e non mi guardavo alla specchio o attraverso la vetrina del bar. Ero io, non indossavo nessuna maschera.
Non esiste l'apparenza in questa mondo ma l'essere.

HO IMPARATO MOLTO DA QUESTA ESPERIENZA. 
MARIA MI HA FATTO CONOSCERE ED ESPLORARE UN MONDO NUOVO RICCO DI SUONI FINO A QUEL MOMENTO A ME SCONUSCIUTI.
NOI CHE POSSIAMO VEDERE NON DIAMO PESO  ALLE PICCOLE COSE, SIAMO SUPERFICIALI, NON CI INTERESSA DI SCOPRIRE PERCHE' TANTO CE L'ABBIAMO DAVANTI COSÌ COME SI PRESENTA ; EPPURE SONO PROPRIO LE PICCOLE COSE CHE CI RENDONO LA VITA SPECIALE.
...GUARDARE E' DIVERSO DA OSSERVARE...

ORA LO SO

Maestro ci sarebbero ancora tantissime cose ma ho davvero paura di aprirmi. Ogni volta che mi sono aperta con qualcuno sono sempre stata abbandonata.... forse è anche per questo motivo che avevo paura... vedevo il buio e nessuno intorno  a me.
Quel giorno mi ha rituffato nel passato, non volevo ripercorlerlo.
Il parco mi ha fatto ricordare la mia famiglia, adesso che sono in accademia sto trattando i miei genitori un po' maluccio, non riesco ad aiutarli come vorrebbero ed è un peso enorme per me.
Il mare mi ha fatto stare bene ma  è bastato un attimo per cadere di nuovo nel lungo tunnel e ripensare a tutti gli sbagli che ho fatto in amore, per aver fatto soffrire una persona che non lo meritava affatto o   l'essermi fatta del male inutilemente per delle persone che ...
Il bar mi ha dato tutto ragazzi, io non sono mai andata al bar con persone che mi vogliono bene e, scherzare ,parlare insieme  mi ha fatto fare un sospiro enorme; mi ha fatto dire " ecco finalmente ho trovato delle persone meravigliose con cui condividere le mie emozioni, che capiscono il mio sogno, che capiscono me... grazie per rendere ogni giornata piena di colori".



Silvia Palamà














lunedì 21 novembre 2011

Shadow of the constant night (by Sabi Gosman)


«Dialogo nel Buio» is unforgettable experience to be on the place of blind people.


 At first it was very scary be in the total darkness, I was afraid to lag behind the group and to be lost. When we turn off one of the senses (in this case, vision), all other become aggravated! People start to hear sounds and feel smells in 10 times stronger + fear lets me be more attentive, also because Italian language is foreign language for me. And I was thinking: «If in this situation I will not understand something of the tasks, if I will do some mistake- I will lose in the darkness! » I felt myself like Alice in Wonderland. Everything is new.
With each new minute the fear disappeared and appeared the curiosity!
If somebody will ask me to describe the experience of „Dialogo Nel Buio“ in 1-2 words I will say –   aggravate ATTENTION!

The feelings were so strange that first half an hour I felt need to be closer to the people whom I know and whose voices I know. And it is normal reaction. People are afraid of uncertainty. The Darkness IS the uncertainty!

At the beginning I had very strange feeling: for my opinion the ceiling was very low. I was SURE that it was true. But then I was trying to check it: I put my hands up… and I didn’t felt the ceiling! I thought “It is impossible, I know, I am sure that it is somewhere here!” And I was already jumping; I wanted to search this ceiling.

Then I want to say when we were sitting in the boat and we were starting to go to the sea, the first 20-30seconds I could not understand it is real or it is fake that the boat is going. But it was only feeling of course and we stayed on the place!
About our fantasy : when we came into one room, after some time when we were there and we were touching things, I realized that my fantasy lets me walk here like the light is turned ON.I saw the furniture, all the things in this room. May be in real it was not in these colors that I imagined, but it was my fantasy-vision. I can’t explain for example why the apple that I touched and sniffed for my opinion was green. For someone else may be it was contrary- bright red. 

All our feelings and ideas in the total darkness were borned in our head, in our thinking, that everyone has unique. This uniqueness we must use in our job of artist!
And specifically in DANCE choreo.