domenica 15 aprile 2012

UN'ESPERIENZA CON MARINA ABRAMOVIC

Da poco, sono venuta a conoscenza di una performance artist totalmente rivoluzionaria nel suo genere: Marina Abramovic
Persona di grande spessore, capace di metterti al centro delle sue opere/performances, 

in una maniera del tutto innovativa.




Venerdì 13 Aprile 2012, sono andata a vedere "The Abramovic Metod", mostra dell'Artista ospitata al PAC di Milano.

Sono sincera, inizialmente ho affrontato il percorso con ansia, sapendo come lavorava l'Abramovic, non riuscivo a visualizzare ciò che mi aspettava li dentro, ma ero certa che nulla sarebbe stato "normale". 
In realtà, man mano che proseguivo nel mio percorso, mi lasciavo velocemente andare tra i video delle sue opere, dando la possibilità alla mia mente contorta, di avvicinarsi sempre di più al pensiero dell'Artista e perché no, al suo stato d'animo, piuttosto combattivo.

Avevo già visto la maggior parte dei video proiettati nelle sale del Museo, ma rivederli li e soprattutto sentire in sottofondo il respiro profondo e sofferto di Marina, faceva tutto un altro effetto. La sentivo con me, che mi sussurrava e mi diceva quanto la nostra sia un'esistenza sofferta e piena di pesi da caricare e portarci dietro nel nostro infinito viaggio, chiamato: vita. 

Tutto ciò che faceva aveva un senso, come il sottomettersi allo sguardo di un asino per svariati minuti, senza distogliere gli occhi da lui, immagine che ricorda il gesto dell'elemosina o la sottomissione della donna, problematiche che  ancor oggi ci toccano da vicino.


Ma la mostra non è stata solo un'illustrazione di video di vecchie opere...vorrei concedermi una piccola premessa...
Al Moma di New York si era presentata con "The Artist is Present". Parte della mostra consisteva nel dare alle persone la possibilità d'interagire con lei. Niente di complicato...una sala, due sedie, un tavolo, la performer e il partecipante seduti e muti; l'unico mezzo di comunicazione erano gli occhi. Un meraviglioso scambio di emozioni non verbali, molto più ricche di mille parole! Soprattutto quando davanti a loro c'era una DONNA con un'esperienza e una forza alle spalle quasi intimidatoria. 
Un assaggio di quest'opera è stata data anche al PAC di Milano, e sulle pareti della sala dove si svolgeva il tutto, erano state proiettate le facce delle persone partecipanti da un lato e, dall'altro, le varie versioni di Marina. 
Mi è difficile descrivere le senzazioni che ho provato, osservando uno ad uno gli occhi di quei visi stampati al muro, ma una cosa riesco a dirla, è stato bello poter osservare da vicino le diverse senzazioni e reazioni che Marina è riuscita a smuovere in ogni singolo soggetto, ma la cosa ancora più interessante è che anche l'Abramovic era riuscita a trarre da ognuno di loro delle emozioni, portandola in alcuni casi alla commozione.
Questo significa che siamo tutti in grado di trasmettere qualcosa, la chiave sta nel capire come!


La mostra di Milano però dava ai visitatori anche la possibilità di vivere e sperimentare le sue installazioni interattive, con la possibilità di sedersi, sdraiarsi o semplicemente stare in piedi tra minerali come il quarzo e l'ametista.
In questo modo l'Artista ha lavorato sulla relazione opera-pubblico, dando a noi la possibilità di concederci del tempo, lontani dal tintinnio costante del telefono o la frenesia del lavoro/studio, assaporando l'energia dei minerali in totale silenzio e relax e soprattutto, riscoprendo il valore del tempo da dedicare a noi stessi.






Io ammiro questa Donna, in quanto Artista del tutto trasparente. L'Abramovic non si è mai limitata nella sua Arte ed è sempre andata avanti a testa alta, senza preoccuparsi del giudizio negativo del pubblico. Tutto ciò che fa è vero, non si serve di finzioni. Ha sempre sostenuto che per trasmettere emozioni e sensazioni, l'unico modo sia farlo attraverso un gesto o un'azione reale.

E' difficile da comprendere e accettare, ma una volta capito il suo intento e il significato delle sue Opere, non puoi voltarle le spalle.





Sara Costa I°TVSHOW

1 commento:

  1. COMMENTO DI JESSICA AIELLO:

    Cara Sara, entrambe abbiamo vissuto un'esperienza fortissima.. emozioni e sensazioni di ogni tipo.. quest'artista Meravigliosa mette in luce come non bisogna perdere tempo della nostra vita, goderci ogni singolo momento, di stare in pace più con se stessi, sentire se stessi e la propria anima. Comunicare anche con soli piccoli gesti, non per forza verbali. evidente, che nelle sue opere possiamo notare che la base è la liberazione attraverso il dolore. Il corpo portato al limite in arte, soltanto così l'uomo potrà liberarsi dalle sue paure che lo accompagnano, dalla sofferenza, dal timore della morte, superando ogni limite fisico. Concordo pienamente che all'inizio sia difficile comprendere e accettare i suoi lavori, il suo metodo, ma approfondendo lo studio x cui lei stessa metta in luce tutte le sue emozioni, il suo corpo, la sua mente, si accetta pienamente lo scopo per cui lo fa, che tutto abbia un senso, niente meno è considerata la "Regina della performance".
    Jessy

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