lunedì 16 aprile 2012

...MARINA: GUARDARSI e VIVERE DENTRO....




....ho trovato che marina abramovic, utilizzi un metodo diverso rispetto ai performer visti fino ad ora....non lo so come dire, ma più o meno è come se il corpo e tutto il mondo esterno fosse completamente abbandonato, passivo...invece la vita, la parte attiva si svolge soltanto all'interno della persona....quindi il corpo risulta qualcosa di materiale e come se fosse un involucro che racchiude qualcosa interno e soltanto gli occhi riescono a trasmettere ciò che avviene all'interno...
il corpo è visto come già detto un involucro privo di sensazione perciò riesce a non sentire la fatica ad esempio nel tenere una posizione statica per molto tempo, o avere dei serpenti intorno o il dolore ad esempio quando si crea con il taglierino una stella sulla pancia......

in realtà il tutto avviene all'interno, credo che lei abbia molto autocontrollo del suo interiore, che riesce anche a governare e gestire..in questo modo si concentra e sente meglio dentro le sue sensazioìni, ciò che accade inibendo così la il corpo e le sensazioni esterne..con questa inibizione riesce ad andare oltre i suoi limiti fisici e psicologi....





nella performance in cui lei si siede di fronte ad una persona e i due si fissano...non so, mi è sembrato come lei riesca 
a vedere l'Io dell'altra persona e capire cosa ha...in questa performance marina la 

vedo come una parete bianca, in cui il suo corpo è freddo rigido e non esprime nulla, ma che trasmette energia e l'uomo o la donna che ha davanti colora questa parete in maniera diversa a seconda della reazioni...queste reazioni possono non essere immediate perchè prima ci possono essere diciamo "delle maschere o barriere" che ti impediscono a venire fuori e mostrarti realmente...solo con il passare del tempo e avendo davanti un qualcosa che non ti esprime nulla, allora questo barriere crollano... mi ha stupito ancora maggiormente quando questa performance la svolge con un asino....e l'animale non si muove rimane impietrito....

 













nella mostra avrei voluto provare la performance detta, che conisteva nel mantere 3 posizioni: seduta, sdraiata e in piedi, per 30 minuti ciascuna...ogni persona aveva delle cuffie in modo da isolarsi dal resto del mondo e concentrarsi sul proprio Io, su cioè che avviene all'interno del corpo anche i movimento che ci sono.. io l'avrei svolta per sentire queste  sensazioni e i cambiamenti che ci potevano essere....in ogni "stazione " c'erano sempre vicino delle pietre che ho letto che servivano a togliere l'energia negativa della persona e a dare energia positiva...questa mostra un po' come dialogo del buio mi ha fatto capire quanto è importante ogni tanto nella giornata prendersi dei momenti, mettersi delle cuffie, isolarsi dal caos che c'è nel mondo esterno...e concentrarsi sulla propria interiorità, so che si scoprirebbero "cose" nuove ed esperienze mai vissute prima..


ADriano Deriu

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