domenica 15 aprile 2012

UN'ARTISTA D'AMMIRARE?




Venerdì 13 Aprile 2012, son le ore 12:37,  e mi trovo all'ingresso del PAC a Milano per visitare, osservare video e fotogallery della "Regina della Performance" Marina Abramovic. 
"L'Abramovic Method", il titolo della mostra, vede anche visitatori che scelgono di essere parte attiva dell'evento, coinvolti in un percorso attraverso le tre posizioni dell'essere umano (seduto, disteso, in piedi) e alle proprietà energetiche di materiali come legno, cristalli naturali, minerali e magneti.

All'inizio del percorso ero un po' agitata, ma allo stesso tempo curiosa ed eccitata dall'idea di guardare personalmente immagini e video dei provocatori firmati dalla celebre artista.

Percorrendo un lungo corridoio la prima stanza mostrava in una parete, le immagini in primo piano di alcune persone che hanno potuto vivere insieme all'artista la "performance al MOMA".  Visi di ogni espressione, di tutti i loro stati d'animo di quel che provavano in quel momento durante la performance; al centro il tavolo con le due sedie nei lati opposti e l'altra parete dei primi piani di M. Abramovic dall'aria sorridente, triste, seria, tranquilla…
Stavo cominciando ad entrare nella metodologia di questa donna, catapultandomi del tutto, incuriosendomi sempre di più, di scoprire e capire ogni singolo suo lavoro…

Proseguendo, mi stupii, vedendo una decina di visitatori volontari ad essere parte della sua performance, ed ecco che improvvisamente entrai in uno stato d'inquietudine;
Notai una stanza circondata da strutture in legno con affianco o al centro di esse, dei minerali. Ogni persona prima di iniziare, sceglieva di stare o disteso su una tavola in legno, o in piedi, o seduta; inoltre ogni persona indossava un camice bianco e con in dosso delle cuffie per non impedire l'ascolto di suoni esterni. Mi incuriosì molto la piccola sedia affianco ad ogni sedia grande. 

Tutto ciò era mirato a far sentire in ognuno di loro, l'energia, per recuperare e ritagliare del tempo per se stessi. Un modo per ritrovare l'armonia e la pace col loro spirito, a cui purtroppo diamo poca importanza. Infatti la piccola sedia era mirata a farlo accomodare. Questo silenzio portava il performer a doversi ascoltare, entrando in contatto con la propria 'interiorità, riconoscendo il proprio IO. 

Questo spiega come ogni lavoro di quest'artista, abbia tutto un significato.

Salendo in un soppalco potei vedere altre immagini e video. Ero un po' agitata e ansiosa ma tanto coinvolta. Il video che mi rimase più impresso è stato quello dell' Abramovic sulla montagna di ossa animale, ne prendeva una ad una, sentivo il rumore dello strofinare, sfregare e pulire con forza ogni parte e anche il suo respiro affaticato. Quasi in tutte le sue opere potei ascoltare il suo respiro, tipico della performance dell'artista, e avevo un senso di turbamento e dei forti brividi... Non saprei descrivere precisamente cosa ho provato infondo guardando le opere, non era timore, non era stupore o sorpresa, quello che sentivo, era forse la risposta a ciò che pensavo studiando questa Magnifica Artista. Stranissima la sensazione di serenità che provai per un attimo guardando un video in bianco e nero di un suo primo piano, distesa su una spiaggia, sentendo il rumore del mare e il suo Respiro, ma rimasi pur sempre un po' turbata.


Uscita dal museo, mi sentii ancora per un po' travolta ma al tempo stesso entusiasta e soddisfatta per tutto quello che pensavo di lei come artista, in quanto sia capace di mettere in luce e trasmettere tutte le sue emozioni. 

Una performer che si addentra in una costruzione mentale e fisica che ha realizzato interiormente di fronte al suo pubblico . Si entra in un dialogo di ENERGIE, sentire il suo RESPIRO, le immagini e i video che potei osservare, mi hanno fortemente impressionato utilizzando il corpo che è sempre stato sia il suo soggetto che il suo mezzo. 

Marina Abramovic  è considerata un'artista di fama internazionale, attiva nelle performing arts. Nella sua carriera artistica ancora in corso ha spesso superato i propri limiti fisici e psicologici, esprime vari aspetti della femminilità, della sessualità, momenti del quotidiano e interpreta temi di etica e socialità della realtà contemporanea. 
Con gesti a volte estremi, ha messo in pericolo la sua incolumità,  esplorando i limiti fisici e mentali della sua esistenza, ha sopportato la sofferenza, la fatica e il pericolo, alla ricerca di trasformazioni emotive e spirituali. La base è la liberazione attraverso il dolore. Infrange schemi e convinzioni, scava nelle proprie paure e in quelle di chi la osserva, portando l'arte a contatto con l'esperienza fisica ed emotiva, collegandola alla vita stessa.

"Una vola che sei entrato nello stato della performance, puoi spinger il tuo corpo a fare cose che non potresti assolutamente mai fare normalmente!!!"





Jessica Aiello I°TVSHOW  

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